Posto la Past@ – Cacio e pepe alla giudia
Eccoci qua, belli pronti per partecipare al concorso di Tzatziki a colazione, in collaborazione con Pasta Garofalo.
Requisito fondamentale per il concorso è la rielaborazione di una ricetta di pasta della tradizione italiana, per cui, niente di meglio di un super-classico della Capitale, che mi ospita, ovvero il Cacio e pepe, piatto semplice ma fantastico, appagante, quando ben eseguito. E come non sposarlo con un altro super-classico della cucina romana, ovvero il carciofo alla giudia. Il tutto adagiato su una crema di carciofi e patate.
CACIO E PEPE ALLA GIUDIA, ovvero …
Spaghetti alla chitarra Garofalo ai 3 caci e 3 pepi, carciofo alla giudia, crema di carciofo e patate
Ingredienti per 2 persone:
– 5 carciofi violetti
– 1 patata
– 300 gr di pecorino romano, parmigiano reggiano e pecorino di fossa
– pepe nero, pepe 3 colori e pepe di sechuan
– 200 gr di Spaghetti alla chitarra Garofalo
– 1 spicchio d’aglio
– sale, olio evo
– olio di semi per frittura
Per la crema di carciofi e patate: pulire, mondare e tagliare a spicchi 3 carciofi, sbucciare la patata e tagliarla a spicchi della stessa grandezza dei carciofi e lasciar stufare per una mezz’ora in un soffritto di aglio e olio. Quando, sia i carciofi che la patata, sono morbidi, passare al mixer e filtrare il composto al colino fine ottenendo una crema densa e morbida. Aggiustare di sale e di densità con un cucchiaio d’acqua tiepida, se necessario.
Per il carciofo alla giudia: pulire e mondare il carciofo, aprirlo a fiore e friggerlo a testa in giù in abbondante olio di semi. Lasciar sgocciolare l’olio in eccesso e tenere in caldo.
Per il cacio e pepe: cuocere gli spaghetti risottandoli, ovvero in pochissima acqua, aggiungendone un mestolino quando serve. In questo modo la pasta rilascerà l’amido tanto utile per formare la cremina. Quando lo spaghetto è al dente, a fuoco spento, aggiungere i formaggi precedentemente grattuggiati, mantecando con cura. Aggiungere anche i pepi in fase di mantecatura.
Disporre sul piatto la crema di carciofi e patate a specchio, adagiarvi al centro un nido di spaghetti cacio e pepe ed il carciofo fritto in cima.
2 curiosità: il piatto è anche noto come piatto dei cornuti nella tradizione popolare romana, in quanto preparato da mogli che non avevano troppo tempo da dedicare ai loro maritini. Per un video della cottura, del Maestro Antonello Colonna, clicca qui.
14 dicembre 2009 a 00:39
quella dei cornuti, non la sapevo…cmq veramente sfizioso il carciofo alla giudia sulla cacio e pepe..!!! a presto
14 dicembre 2009 a 15:08
Veramente interessangte questa pasta! bravo! me piace!
14 dicembre 2009 a 16:06
In bocca al lupo anche a te 🙂
14 dicembre 2009 a 16:15
veramente originale e molto ben presentata!
14 dicembre 2009 a 17:05
Il mio commento è che leggendo ho capito che, alla fine, posso farla anche io questa pasta!!!
PErò, pur sapendola fare, visto che la ricetta è alla mia portata, non posso farla considerata la nota che ci spiega che la pasta era preparata dalle mogli in altre faccende affancendate…
Ergo: è meglio che non mi esibisca e che mangi quella preprarata da altri ( qualcuno a caso???)
a.
14 dicembre 2009 a 17:25
Ah vabbe’ … allora no, non farla 😉
14 dicembre 2009 a 17:39
E’ una ricetta alla mia portata, “ce la posso fare”!
Tuttavia, leggendo la nota in CURIOSITA’, penso sia meglio non farla .-)
15 dicembre 2009 a 01:31
Al tuo cacio e pepe un grande plauso!
Sembra uno spaghetti western tra giudei e mangia-kartoffen.
Un carciofo, fiorito in una rosa saprofita.
Ti segnalo anche la versione tradizionale napoletana
“tiene chiù cuorna tu e na sporta e marruzze”
che potrebbe andar bene per il concorso “sashimi a colazione”:
Il carciofo alla giudia è sostituito da una dozzina di lumache vive
(o appena sbollentate per gli shizzinosi occidentali)
Dovendo comunque madarli giù in un boccone, il carciofo mascherato da rosa potrebbe rimanere ‘ncann, le lumache scivolano giù che è una bellezza.
15 dicembre 2009 a 10:09
ah ah ah … hai vinto il premio POST dell’anno (2009).
Bellissimo.
Fabri
15 dicembre 2009 a 10:18
Ottima ricetta, mi sembra alla mia portata. La provero’ sui miei suoceri francesi.
Comunque “1 picchio d’agio” (negli ingredienti) è un’immagine molto poetica. Me lo immagino bene un picchio completamente a suo agio becchettare gli spaghetti uno per uno 😉
15 dicembre 2009 a 10:33
mmmmmmmmmmm
negata a cucinare ma con palato fine!!
potrebbe essere la cena di un natale alternativo?B.
15 dicembre 2009 a 12:40
Interessantissimo.. bella combinazione di sapori.
15 dicembre 2009 a 12:45
Sai com’è … il segreto dello chef 😉
15 dicembre 2009 a 12:51
Aggiustato, thx
15 dicembre 2009 a 17:50
Bellissima!
Io sono una romana trapiantata a Milano, e mi mancano i piatti tradizionali della mia città. Adoro sia il cacio e pepe, sia i carciofi alla giudia, devo farla.
15 dicembre 2009 a 18:16
Ciao PIP, allora il tuo complimento vale doppio per me 😉
15 dicembre 2009 a 18:43
Sicuro! 😉
15 dicembre 2009 a 18:55
Quindi sei una di quelli che devono “accontentarsi” di Giulio Pane e Ojo a Porta Romana, dopo un’ora di attesa ?!
15 dicembre 2009 a 19:50
Mai stata. Se voglio una buona amatriciana me la faccio da sola, e per andare a mangiare fuori specialità romanesche aspetto quando sono a Roma! Qui preferisco un’osteria lumbàrd…
21 dicembre 2009 a 15:36
Decisamente adoro questo blog!
Da buon ebreo poi adoro le ricette romane d’ispirazione ebraica…
Fabrizio, complimenti!!!!!
21 dicembre 2009 a 15:54
Grazie mille JM, spero di non deluderti allora, con i miei post futuri.
Buone feste.
Fabrizio
6 gennaio 2010 a 00:25
Farbizio ho letto solo adesso questa meravigliosa ricetta, le foto poi sono meravigliose (infatti mi ricordo che al GR ne hai scattate tante tutte bellissime).
Invece io faccio un risotto cacio e pepe (ricetta presa dal grande maestro Gualtiero Mrchesi) e ci metto sopra anzichè il carciofo alla giudia, dei carciofi tagliati julienne e fritti.
Molto buono anche questo!!
Grazie e ciao a presto
15 gennaio 2010 a 20:34
Ciao Fabrizio solo ora ho letto il tuo commento alla mia paccheri, fagioli e cozze così incuriosita son venuta a sbirciare sul tuo blog! Che dire, io che vivrei di carciofi ed adoro le patate vado proprio a nozze con la tua ricettina!!Già sto pensando di farla per domenica magari cambio solo la pasta ti spiace? poi ovviamente ti faccio sapere come è venuta!
Se vuoi unirti al mio blog ne sarei felice
A presto Simona
16 gennaio 2010 a 12:34
ecco ora dove ti avevo visto!
mi aveva colpito la ricetta profumata e stuzzicante, ma non avevo lasciato commento.
Un bacio a te e in bocca al lupo!
16 gennaio 2010 a 23:44
Ciao Fabrizio,
Grazie per il commento, sono davvero contento che la mia rivisitazione sia piaciuta!
Anche tu cmq sei stato molto fantasioso! Bellissimo il carciofo alla giudia aperto nella composizione!
W la cuciina capitolina!
A presto e buona fortuna per il concorso!
-Lorenzo-
18 gennaio 2010 a 15:26
Ciao Fabrizio!
Che bella interpretazione…sai che io non ho mail fatto la pasta cacio e pepe?? Forse per paura di un flop…sembra tanto easy e invece per farla bene ci vuole esperienaza!
Comunque seguendo le tue indicazioni, la provo e poi ti dico!
Un sorriso affamato,
D.
22 gennaio 2010 a 15:58
wow, che acquolina!!!
davvero sei stato allievo di zinna?
interessante…
lui mi sembra proprio padrone della materia!!
è così carino che ti spieghi tutto quello che fa…
no?
1 febbraio 2010 a 09:04
uè asso piglia tutto in questi giorni!:DDcomplimentissimi!!!!
1 febbraio 2010 a 09:38
Ari Ciao Fabrizio!
Complimentissimi per il concorso…ora più che mai la tua cacio e pepe s’ha da provà!
Un sorriso buon lunediì,
D.
1 febbraio 2010 a 11:00
Complimentoni! Te l’avevo detto che la tua ricetta era davvero bbona!!!!
1 febbraio 2010 a 12:25
Fabrizio, complimenti! sono veramente felice di vedere che sei stato premiato per questa ricetta, che mi piace tantissimo e che, da subito, ho capito che era quella vincente.
Bravo bravo bravo!
1 febbraio 2010 a 15:05
mmmmmmmhhhhhhhhhhh
sembra davvero squisita!!!!! purtroppo – date le mie scarse capacità – non credo di riuscire a farla… ti toccherà venirmi a trovare (e io ti metterò subito ai fornelli!!!!!!!)
1 febbraio 2010 a 15:15
Facciamo che te la preparo a Roma … quando ti degnerai ;P
1 febbraio 2010 a 15:16
fabrizio ma tu ci sei su facebook?
1 febbraio 2010 a 23:19
[…] vai alla ricetta del CACIO E PEPE ALLA GIUDIA […]
3 febbraio 2010 a 12:47
A roma la pasta dei cornuti originale è burro e parmigiano, comunque anche cacioepepe e olio e parmigiano assolvono il compito in maniera ineccepibile
3 febbraio 2010 a 12:52
😀
Grazie per il contributo
17 febbraio 2010 a 22:19
Ciao sono rimasta molto colpita dalla tua ricetta ed ho pensato di riproporla in chiave gluten free (un po’ rivisitata) per noi celiaci spero di non averti fatto torto perche’ ti ho nominato e linkato..se comunque la cosa dovesse infastidiri non esiterei un momento ad eliminarla…il mio blog e’ :
http://gluticchia.blogspot.com/2010/02/cacio-e-pepe-alla-giudia.html
ciao e grazie anticipate per la ricetta squisita!!
20 febbraio 2010 a 11:02
[…] stata letteralmente conquistata da una ricetta pubblicata da Fabrizio del blog Artèteca che ho pensato di riproporre in chiave gluten free.. e, che a dirla proprio tutta, non vedevo […]
18 gennaio 2011 a 10:04
[…] Mmmmh, ne avrei mangiati 100; mi sa che è venuto il momento di pensare seriamente ad una verticale di cacio e pepe … in fondo quasi tutto è cominciato da qui […]