L’oro di Roma

Una lunga trattativa c’è costato il tavolo al ristorante ALL’ORO, nel quartiere Parioli. Lunga perché già Venerdì sera c’era la lista d’attesa per Sabato e poi “sa … qui da noi il locale è piccolo ed un tavolo da 6 è davvero difficile da gestire, comunque le faccio sapere”.

Poi Sabato pomeriggio arriva l’ok e siamo tutti contenti, dato che era da un bel po’ che volevamo assaggiare la cucina di RICCARDO DI GIACINTO; puntualissimi ore 21 ci ritroviamo in questa piccola bomboniera in una via non troppo trafficata di Roma nord, con un gourmet che già attendeva.

Come al solito, optiamo per il menù degustazione, uguale per tutto il tavolo, ma a scelta nel menù. Ovvero possiamo scegliere un antipasto, un primo ed un secondo – per tutto il tavolo – tra quelli presenti in menù. Unica deroga sul dessert, per il quale lo chef accontenterà i gusti personali.

Si parte con un entreè di Crema di patate, mandarino candito e caviale. Se il buongiorno si vede dal mattino ….

Per antipasto un piatto che è già un cavallo di battaglia del giovane chef: Il Tiramisù di baccala, patate e guanciale di cinta senese. Un tiramisù all’occhio, che non lo è alle papille. Ottima la consistenza del baccalà con il guanciale croccante che fa capolino tra il pesce e le crema di patate dando un’ulteriore spinta al piatto. Molto buono.

Come primo – la scelta più difficile tra i 4 in carta – abbiamo scelto i Ravioli di burrata e astice con salsa alla nduja. Forse il più deludente della serata. Nei ravioli, al posto della burrata, c’è scamorza affumicata il cui sapore prevarica anche sull’astice – quasi non pervenuto. Buona l’idea della nduja ad irrobustire il piatto. Tutto sommato, un piatto ancora alla ricerca di una personalità propria.

Per secondo ci arriva la Guancia di manzo su purea di castagne e zenzero candito, accompagnato da una Spuma di Panforte. Ottima la consistenza quasi burrosa della guancia, che ben si sposava con zenzero e purea di castagne. Non abbiamo ben capito l’abbinamento con la Spuma di Panforte che risultava eccessivamente dolce, vicino ad un piatto dalle note morbide e talvolta dolciastre. Comunque, buona anche la Spuma.

Un pre-dessert, un assaggio di panna cotta, apre la via al trittico:

Il Tiramisù destrutturato, ovvero una cupoletta di meringa con all’interno il biscotto al caffè e la crema al mascarpone, il migliore dei 3 assagiati

La Crema catalana con ragù di mela annurca, che ho trovato un po’ banale, ma comunque molto goloso.

La Millefoglie ai 3 cioccolati, buono, ma un po’ stucchevole sul finale – a detta dei miei commensali.

Chiudiamo con le coccole finali.

All’Oro propone un’ottima cucina, innovativa sotto molti punti di vista e credo che lo chef – molto giovane – troverà presto la strada per indirizzare alcuni piatti ancora da equilibrare e correggere qualche piccola sbandatura. Il servizio molto cortese e preparato, anche se non abbiamo gradito molto l’insistenza del sommelier verso alcuni vini davvero cari. In definitiva comunque una bellissima serata, da ripetere non appena cambia il menù.

Alla fine della cena, il gourmet era ancora li ad attendere.

Ristorante All’oro
via E Duse 1E, Roma
telefono: 06 97996907
email:
info@ristorantealloro.it
http://www.ristorantealloro.it/

Visitato in Marzo 2010; la spesa è stata di 55 € per il menù degustazione (4 portate).

(+) La cucina e l’ambiente intimo
(-) L’insitenza del sommelier

12 Risposte to “L’oro di Roma”

  1. Ho preso appunti

  2. Ciao la mia fida vuole festeggiar eil suo compleanno da All’oro. il 12 giugno..dici che deve già prenotare?
    grazie
    poi confronteremo le nostre esperienze

  3. Artèteca Says:

    @ Lydia – Non sai quanti appunti voglio prendere, in Trinacria. Comincio oggi 10 gg di dieta preventivi, in vista delle grandi mangiate che mi aspettano 😉

    @ Paolo – Posto molto intimo, fai presto, prenota subito.

  4. Grazie prenoto allora!! poi ti dirò

  5. Bellissimo reportage, complimenti.
    Alcuni piatti sono molto interesaanti, altri solo interessanti. eh eh eh

    🙂

  6. maria scannapieco Says:

    Ciao Fabrizio
    sono Maria quella degli intagli di verdura .
    volevo dirti che io invece vado spesso da quelle parti ma a mangiarmi il gelato secondo me più buono di roma da Giovanni che sta proprio a fianco del ristorante da te segnalato.

    Provare per credere!!!!!!!! quello con castagna e panna montata è eccezionale sembra di mangiare un Mont-blanc .
    leggo spesso il tuo blog è molto ricco e le foto sono bellissime

    Mi sono iscritta al corso di Massimo Bottura di Luglio e quello di Ottobre con Cedroni, chissa che non ci si veda lì.
    A presto
    maria

  7. Artèteca Says:

    @ Master – da provare, comunque !

    @ Maria – mi sa che ci si vede il 13 Luglio allora, con Bottura. Ho prenotato 2 mesi fa !!!!

  8. maria scannapieco Says:

    molto bene!!

  9. bel reportage!! Mi scrivo subito il telefono, visto che abito a 40 minuti di macchina da Roma ci farò un salto!!

  10. Siamo stati sabato 12 giugno e devo dire sono un po’ deluso, mangaito bene per carità ma nei piatti molte sbavature…il gusto dello chef tende al dolce..il tavolo scomodo eravamo in 5 praticamente in gabbia, prezzi dei vini stratosferici…il sommelier cameriere un po’ antipatico la compagna dello chef no accogliente e gentile…il menù non rispecchiava a mio avviso la stagionalità…
    troppo critico eh…lo so
    Fai il corso da Bottura?…bene poi ci racconterai

  11. Artèteca Says:

    Paolo, macchè critico, ci può stare tutto. Anche io certe cose le avevo notate … il sommelier … il luogo angusto, buono per cena romantica, il dolce anche dove non c’entrava (il secondo).
    La signora in sala (non so se fosse la compagna dello chef o meno) con noi fu molto carina e gentile … forse le giravano 😉
    Foto niente?

  12. un paio se vuoi te le mando via mail…la signora è stata molto gentile non mi sono spiegato bene scusa

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